giovedì 30 agosto 2012

LA TORRE DEGLI INCUBI - Il Palais Lumiere è un rischio per Venezia

Un gran polverone in questi ultimi tempi per la Torre Cardin (il Palais Lumiere) a Mestre, proposto dall'omonimo e celebre stilista francese. Come scrive Italia Nostra la costruzione della Torre potrebbe portare alla cancellazione di Venezia dall'albo dei siti UNESCO! Pericolosissimo sogno di uno stilista che ne sa più di moda che di arte, più di stoffe che di urbanistica, la torre sarebbe addirittura più alta del Campanile di San Marco, sfregio massimo, questo alla Serenissima e all'arte tutta. Sarebbe la più alta costruzione mai realizzata in Italia ma ancor di più quest'opera è un insulto ai Veneziani, già addolorati dal Ponte di Calatrava! Si faccia un referendum, quindi, per dimostrare la serietà del Comune di Venezia! L'esclusione della città di San Marco dai Patrimoni UNESCO significherebbe la più grave delle umiliazioni possibili, poiché l'arte è l'unica testimone del secolare splendore della Repubblica Veneta. Venezia, che è artisticamente la città più completa d'Italia, d'Europa e forse anche del mondo e che è nobilissima e singolarissima, come la descrisse Sansovino, rischia troppo. Non è rispettoso nei confronti dell'Italia che un nuovo invasore quale Cardin detti ancora legge su una terra già troppo martoriata. L'Europa è nota nel mondo per la sua bellezza artistica in primo luogo, paesaggistica in secondo. Con un solo colpo si farebbe svanire un miracolo benedetto creato dalla pazienza di un popolo nato dalla disperazione della fuga dai Barbari e che rischia ancora di essere sopraffatto dalla nuova distruzione culturale di Barbari ignoranti del 2000. Pensateci. Come Vivaldi anche noi vogliamo una Venezia trionfante come Giuditta "devicta Holofernis barbariae" (visto che il nuovo Oloferne altri non è che il Comune, le Istituzioni e Cardin stesso).

8 commenti:

  1. forse non avete capito che la Torre sarà costruita a Marghera e non a Venezia! Quella Marghera che fino a ieri è stata la pattumiera di Venezia con il suo sottosuolo avvelenato e le sue fabbriche in agonia, adesso tutti ve ne preoccupate! ma di cosa ? quali sono le bellezze di Marghera che volete salvaguardare? Lasciate queste polemiche alle ricche signore annoiate nei loro bei palazzi sul Canal Grande!Non ci siete solo voi veneziani! al di la del ponte c'è bisogno di lavoro e di riconversione del territorio, mummificate pure, se vi pare, la vostra Venezia, ma non interferite con inutile retorica sul futuro di una terraferma che ha bisogno del progresso( anche del terziario e non solo della chimica) per tornare a produrre!

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  2. Peccato che 250 metri d'altezza si vedranno anche da Venezia! Non vorrei mai alzarmi e invece che veder svettare tra i campanili un tale ecomostro. Visto e considerato questo e che forse non se ne farà nulla, come spesso accade qui in Italia, e che magari Cardin non scucirà un soldo, se per una tale costruzione l'UNESCO avesse intenzione di togliere Venezia dai siti Patrimonio dell'Umanità io dico no alla torre. C'è bisogno di un turismo responsabile a Venezia, non di massa: quello attuale diminuirebbe a causa della perdita del titolo e poi certamente l'interesse culturale per la città calerebbe, rendendo impossibile la nascita di un turismo responsabile, come auspicato. Si faccia decidere ai Veneziani anzitutto!

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  3. Visto che tra i patrimoni dell'Unesco entrerà anche la pizza napoletana, (http://affaritaliani.libero.it/green/pizza_patrimonio_unesco260111.html)
    si capisce quale grande perdita sarebbe uscirne! Comunque ho i miei dubbi che svegliandosi vedrebbe svettare il palazzo, magari si guardi prima i rendering con la simulazione dell'impatto della torre su Venezia, (non quelli taroccati di Italia Nostra) Immagino che adesso svegliandosi sarà deliziato dalla vista delle torce del Petrolchimico, o dalle gru della Fincantieri, dato che si vedono ora esattamente come si vedrà in futuro la torre!
    In ogni caso ritengo che i veneziani abbiano diritto di decidere esattamente come tutti gli altri abitanti della terraferma! (compresi gli abitanti di Marghera) oppure vi ritenete una spece eletta?

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  4. Ritengo semplicemente che Venezia avendo di più debba meritare di più.

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    2. Le consiglio caldamente di prendere la sua auto (se è patentato) e di attraversare il ponte della Libertà e di recarsi a Marghera e vedere la situazione che persiste da anni, (aziende chiuse, degrado ambientale, prostituzione, ecc. ecc.)poi torni nella sua casa storica a venezia e rifletta attentamente a quante persone darà lavoro questo progetto e a quanti soldi porterà al comune che li potrà riutilizzare con progetti come il Mose o al mantenere la solita pulizia nelle calli o nei campi.
      Si ricordi che Venezia va avanti sopratutto grazie alle tasse che pagano i cittadini e la maggior parte di loro non vive a Venezia. Ritengo che chi paga più tasse nel territorio debba meritare di più. (come lei giustamente professa)

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  5. Visto che ritiene ciò, deduco allora che, secondo il suo punto di vista, tutto quello che non è Venezia è brutto , quindi non degno di esistere e può anche morire di stenti!
    Non capisco su cosa si basi la sua affermazione che "chi ha di più debba meritare di più!" mi sembra un concetto molto poco cristiano, semmai, chi ha di più DEVE dare di più!
    Con questo chiudo la polemica .
    Cordialmente.

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  6. Sinceramente dell'albo UNESCO non credo che interessi molto alle migliaia di persone italiane che avrebbero potuto lavorare presso una struttura moderna come il Palais Lumiere..... Credo che gli italiani inizieranno ad accettare proposte intelligenti solo quando si troveranno davvero tutti in vere difficoltà economiche. Per cui mi auguro che la povertà aumenti esponenzialmente, che i cinesi e i russi comprino tutto quello che conta in Italia e che i vari oppositori di progetti come il Palais Lumiere si ritrovino a dover fare i conti con la mancanza di lavoro, la mancanza di soldi e la mancanza di possibilità di sviluppo. Allora, ma questo succederà probabilmente fra altri 20 anni, proposte intelligenti e di livello internazionale come questa saranno prese in considerazione in modo più serio e significativo. E' solo una questione di tempo e anche i filosofi scenderanno dal podio per coltivare la terra quando il pane mancherà.

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