La Purificazione di Maria (L. Lotti) |
Nel Medioevo si diffondeva nel mondo cristiano (anche se tale fenomeno è attestato fin dal IV secolo a Roma) la devozione Mariana ed in particolare, si vedeva come festa - simbolo della Santità della Vergine la sua Purificazione, il 2 febbraio. Una consuetudine ebraica prescriveva che nel giorno della presentazione del figlio al tempio la madre chiedesse perdono a Dio: infatti il concepire un figlio presupponeva un peccato, una violazione alla verginità e bisognava purificarsi. Il modello di castità di Maria fu di riferimento per ogni madre e sposa Cattolica di ogni secolo: così per ricordare la grande virtù della Madonna nacque l'abitudine in tante città italiane di celebrare il 2 di febbraio tutti i matrimoni dell'anno.
Ma come ogni tradizione che si rispetti, c'è un motivo alla sua sacralità: ed eccolo qui: una leggenda... E' il 943, il doge Pietro Candiano dogava su Venezia quando dodici spose, pronte ad andare a San Nicolò al Lido in un corteo di barche per incontrare gli sposi. Durante il tragitto alcuni pirati triestini interrompono il regolare svolgersi della processione in mare, sbaragliano nocchieri e rematori e rapiscono le dodici fanciulle. Gli arrabbiatissimi veneziani ottengono dai Casseleri (fabbricanti di cassette in cui le spose avevano riposto la dote) un valido aiuto: armatisi velocemente remano fino a Caorle, si scontrano con i pirati, trionfano e tornano in patria con le dodici spose. In ricordo di ciò il doge istituirà una caritatevole tradizione...
Ogni anno il Doge si premuniva di scegliere dodici ragazze belle e povere, chiamare dodici famiglie patrizie chiedendo a ciascuna una somma di denaro e far preparare belle vesti e doti per le ragazze.
La chiesa di Santa Maria Formosa |
Il 2 febbraio le Marie, radunate nella chiesa di San Pietro di Castello, venivano benedette dal vescovo, in barca raggiungevano il Doge nella Basilica di San Marco, assistevano a un'altra messa e percorrendo calli e campielli giungevano a Santa Maria Formosa per l'ultima messa.
Pietro Orseolo, doge ricchissimo, lascia un terzo del suo patrimonio affinchè si finanzino le Dodici Marie: ma sono troppi gli eccessi, le spese... Spesso le Marie sono sostituite da statuette lignee (Marie de Tola) in odio al popolo. Poi dal 1389 la festa non viene più celebrata. Muore così una delle più caratteristiche feste della Repubblica nel Medioevo.
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