giovedì 29 marzo 2012

EGNAZIO - Un umanista veneto tra XV e XVI secolo

L'Editto di Egnazio al Museo Correr
"La città dei Veneti per volere della Divina Provvidenza fondata sulle acque, circondata dalle acque è protetta da acque in luogo di mura: chiunque pertanto oserà arrecare danno in qualsiasi modo alle acque pubbliche sia condannato come nemico della Patria e sia punito non meno gravemente di colui che abbia violato le sante mura della Patria. Il diritto di questo Editto sia immutabile e perpetuo."
Così scrive Egnazio, umanista veneziano tra '400 e '500: la lapide, nota come Editto, è oggi conservata al Museo Correr in Piazza San Marco: ma chi è l'autore di questo eloquente scritto in lingua latina?
Si tratta di Giambattista Cipelli: nasce a Venezia nel 1498: studia in gioventù le lingue antiche ed inizia ad insegnare come precettore.
Bisogna tener conto che all'epoca dell'Umanesimo insegnanti come Cipelli erano molto apprezzati e che, inevitabilmente, fra gli studiosi nascevano contese che sfociavano spesso in odi e rivalità: lo stesso Egnazio si inimica infatti Marcantonio Sabellico che scriveva di retorica e di Venezia, sempre rigorosamente in Latino.
Le polemiche di Cipelli e Sabellico continuano a lungo: la morte del rivale di Egnazio nel 1506 apre le porte del mondo accademico al latinista: dieci anni dopo pubblica De Caesaribus, rifacimento delle Vite dei Dodici Cesari di Svetonio: tale opera è subito considerata un capolavoro della storiografia in lingua latina.
Egnazio detta la lapide con l'editto sopra riportato: nel 1520 diventa ordinario di retorica all'Università di Padova, incarico che mantiene fino al 1549: è il periodo della collaborazione con Manuzio per il quale seleziona e cura le edizioni classiche, traducendole, commentandole e aiutando il famoso editore nella sua attività.
Dopo essersi ritirato dall'incarico di insegnante per motivi di vecchiaia e dopo aver scritto molte lettere ed orazioni, opere di storia e poesie Egnazio muore nella sua Venezia, che aveva tanto amato nel 1553.

Nessun commento:

Posta un commento