giovedì 30 giugno 2011

LE STATUE PARLANTI DI VENEZIA - Maroco de le Pipone, il gobbo di Rialto, Sior Antonio Rioba

Maroco de le Pipone a Piazza San Marco
Il Gobbo di Rialto
Sior Antonio Rioba
Rilievo col cammello a Palazzo Mastelli a Cannaregio
In Piazza San Marco tra le due colonne dove anticamente si svolgevano le condanne capitali potete trovare questa curiosa statua, un po' rovinata dall'usura, dalla pioggia... E forse anche dai vandali! Si tratta di Maroco de le Pipone (ovvero Marocco dei Meloni). Secondo la tradizione popolare questo strano personaggio era un venditore di questo frutto. Maroco aveva un'importanza notevole: data la sua vicinanza con il centro del potere, Palazzo Ducale, su  di lui i buontemponi affiggevano fogli con poesiole in rima o critiche al malgoverno. L'esistenza di questa statua era fondamentale perchè una volta non vi era una grandissima libertà d'espressione e benchè Venezia fosse più libera di altri stati non permetteva certo i diritti del mondo contemporaneo. Altra statua parlante è il Gobbo di Rialto: ritrae un uomo inginocchiato che fa lo sforzo di sostenere una pedaa che si può raggiungere salendo dei gradini. Si tratta di un "pulpito nero" sul quale salivano messi e banditori per annunciare giudizi, sentenze e condanne a morte ma anche nuove leggi e anche per dare l'esito delle votazioni per il titolo di doge di un qualsiasi magistrato. Anche il Gobbo di Rialto, quindi, era una in una zona strategica: dopo aver sentito la sentenza il buontempone appendeva il foglio alla statua che era vicinissima al Ponte e al Mercato di Rialto (le Fabbriche Nove) quindi in un campo in cui tanta gente transitava e poteva leggere gli avvisi. Infine l'ultima statua, Sior Antonio Rioba protagonista di una grande disavventura negli ultimi tempi causata dallo sfregio subito col taglio della testa. E' la più famosa delle statue di Venezia ed era un vero dissidente del governo Veneto! Paragonato con il romano Pasquino Rioba diede il suo nome a centinaia di scrittori dilettanti che si firmarono in maniera di non essere riconosciuti. La storia di Rioba si tinge di leggenda. A Palazzo Mastelli del Cammello vivevano tre greci giunti a Venezia dal Peloponneso: si chiamvano Rioba, Sandi e Alfani. Erano fratelli e uomini disonesti sempre dediti a truffe, speculazioni e ogni sorta di attività illecita. La Republica di Venezia non fece nulla e i Veneziani si rivolsero a Dio perchè li liberasse da quei furfanti che facevano del male a tanta gente. Allora il buon Dio decise di mettere alla prova i tre fratelli e preparò un inganno per loro. Un giorno i tre ricevettero una donna che piangeva: disse di essere ricca e nobile ma vedova da poco e di aver perso assieme al marito una gran quantità di denaro nel suo negozio di stoffe. La donna temeva di restare sul lastrico. Allora i tre fratelli le proposero di acquistare dei tessuti di bassa qualità, di quelli che non si vendono neanche a causa della loro bruttezza. Ma i tre greci presentarono i tessuti come pregiate sete cinesi. La donna era così disperata che credette ai tre e diede loro delle monete per acquistare le stoffe. Appena i tre toccarono il denaro iniziarono a pietrificarsi. La donna disse di essere Santa Maria Maddalena e di aver finto tutto: Dio l'aveva inviata per mettere alla prova i tre fratelli ma questi avevano confermato la loro cattiveria e dovevano essere puniti. La pietrificazione terminò e i tre fratelli divennero delle statue: la Santa ordinò ai Veneziani di posizionarle nella zona attorno al Palazzo come monito per gli usurai e per quanti volessero ingannare il prossimo. Così nacque sior Antonio Rioba: il nome del truffatore greco divenne cognome e gli fu aggiunta la qualifica di Sior accompagnata dal patronimio Antonio, molto diffuso nell'epoca (XII secolo) della costruzione del palazzo Mastelli: probabilmente proprio in questo periodo furono create le statue di Sior Antonio Rioba e dei suoi fratelli pietrificati. Dobbiamo infine ricordarci che sempre in questo secolo furono innalzate nella piazzetta di San Marco le colonne e probabilmente proprio allora fu scolpito Maroco de le Pipone. E sempre nel XII secolo è stato forse realizzato il Gobbo di Rialto o comunque una statua simile che è stata poi sostituita con l'attuale. Quindi possiamo dire che il sistema delle Statue Parlanti di Venezia che criticavano il governo e comunicavano con i cittadini e tra di loro rimonta proprio al Basso Medioevo.

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