mercoledì 29 agosto 2012

LA CARITA' A VENEZIA - Il beato Acotanto

Se andate nella chiesa di San Trovaso potrete trovare la sepoltura del beato Pietro Acotanto. Questo grande uomo, vissuto nel Medioevo, fu un grande benefattore veneziano, dedito alle opere caritatevoli. Nasce nel 1108 in contrada di San Basilio da nobile e ricca famiglia. Gli antenati avevano già fondato la chiesa parrocchiale di Dorsoduro. Figlio di Filippo Acotanto e di madonna Agnese, perde a sedici anni il padre andato a combattere con i Crociati e morto in Terra Santa. Venendo a sapere della morte del padre mentre si trova tra i Benedettini di San Giorgio Maggiore per compiere gli studi nell'educandato (all'epoca i rampolli e le fanciulle delle nobili casate erano cresciuti dai monaci e dalle monache) sotto la guida dell'abate Tribuno, rimane amareggiato. Obbligato da madonna Agnese a sposare una nobildonna di Creta, Maria, esce dal monastero accettando il matrimonio impostogli. Maria e Pietro ospitano i poveri nella propria casa. Lui esce ogni notte con una barca, naviga i rii e i canali e si ferma per dare coperte e legna da ardere ai senza tetto che rischiano di soccombere nei gelidi inverni ma anche per donare cibo e denaro. Si fa povero per aiutare i poveri poi parte anche lui per la Terra Santa per andare a pregare dopo la morte di madonna Agnese. Tornato, dopo tre anni, trovò morta anche la moglie. Rattristato, si ritirò a vivere a San Giorgio Maggiore, vivendo in un capanno che si costruisce accanto al monastero: muore l'8 agosto 1187. Questa la versione ricostruita da Silvio Tramontin che unisce la tradizione veneziana a un manoscritto benedettino. Sepolto all'interno della chiesa di San Basilio, nel 1250 fu disseppellito e venne scoperto che indossava il cilicio: tale scoperta ottenne amplissima eco che favorì il culto del beato, ufficialmente approvato dai decreti di Clemente XIII, papa Rezzonico in data 8 agosto 1759 e 13 novembre 1760: fu Flaminio Corner a redigere i testi della sua messa propria. Nel 1810 le reliquie furono traslate a San Sebastiano e nel 1823 a San Trovaso, dove si trovano ancora oggi.

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