giovedì 19 gennaio 2012

UN NUOVO PATRIARCA PER VENEZIA - Una necessità impellente

Sul Santo Padre, Benedetto XVI sono piovute moltissime critiche: da mesi si aggiungono anche le critiche del Clero Veneto che chiede a gran voce un nuovo Patriarca per Venezia.
Sua Eminenza, il Cardinal Angelo Comastri, proveniente dalla città grossetana di Sorano (che è un prelato di grande prestigio: è Arciprete della Basilica di San Pietro, Presidente della Fabbrica di San Pietro che si occupa delle manutenzioni in Vaticano e Vicario di Sua Santità) parrebbe essere il futuro Vicario di San Marco... Eppure è dal 1978, dopo l'elezione di Albino Luciani come papa, che Venezia non ha come autorità religiosa principale un sacerdote natio delle diocesi suffraganee del Patriarcato! Sia Marco Cé che Angelo Scola erano originari della Lombardia: da quindi da più di trentanni non c'è un sacerdote veneto alla guida della Chiesa del suo territorio natio... Ma oltre a Comastri chi, tra i vescovi delle diocesi suffraganee potrebbe divenire patriarca?
Vi sono i vescovi di Adria - Rovigo, Belluno - Feltre, Chioggia, Concordia - Pordenone, Padova, Treviso, Verona, Vicenza e Vittorio Veneto.
Naturalmente sarà obbligatorio un requisito fondamentale per il nuovo patriarca: una prestigiosa carriera: il vescovo di Chioggia, Enrico dal Covolo, nato a Feltre, nel Bellunese, potrebbe essere proponibile: è infatti Rettore della prestigiosissima Pontificia Università Lateranense. Il vescovo di Concordia - Pordenone, il veronese Giuseppe Pellegrini è anche Cappellano di Sua Santità (incarico di grande importanza della Chiesa Cattolica). Ma anche il vescovo di Vicenza, Bernardino Pizziol, attuale Amministratore Apostolico del Patriarcato, sarebbe un buon candidato: infatti egli è Grande Ufficiale dell'importante Ordine Equestro del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Speriamo che, prima di decidere definitivamente la curia romana si ricordi anche di questi importanti sacerdoti: perchè se anche il cardinal Scola è tornato a Milano, per la nostalgia della sua città, forse anche il Cardinale Comastri potrebbe preferire Grosseto o Roma a una Venezia che, forse, è più vivibile per chi vi è cresciuto.

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